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Beskrivelse
Appunti di storia golasecchiana
Le motivazioni di una scelta
Si ripercorrono le tappe salienti della storia della cultura di Golasecca (IX e IV sec. a.C.), in particolare del comprensorio occidentale, dagli esordi letterari di primo ottocento, agli aspetti che tradizionalmente connotano l’area dei laghi insubrici, alle persistenze storiche che hanno fatto dei territori settentrionali, centro-occidentali della penisola italiana, il privilegiato corridoio per il transito mercantile verso il centro Europa.
Una breve storia del Museo di Sesto Calende, da sempre principalmente dedicato ai reperti della cultura di Golasecca, presenta il contesto del bicchiere con l’iscrizione in caratteri nord-etruschi della prima metà del VI sec. a. C. che dà il nome alla collana.
Mauro Squarzanti
Conservatore Museo Archeologico di Sesto Calende
Da Parigi a Golasecca, il contributo della ricerca francese del XIX secolo alla definizione e alla valorizzazione della civiltà di Golasecca
Si valorizza la dimensione internazionale che la scoperta e lo studio della cultura di Golasecca ha suscitato nell’ambito della ricerca scientifica europea ed in particolare di quella francese.
Viene ripercorsa la storia delle scoperte e delle ricerche condotte sulla civiltà di Golasecca attraverso l’analisi dello sviluppo delle relazioni transalpine, intessute nel corso del XIX secolo tra i principali protagonisti della protostoria dell’Italia nord-occidentale ed il museo d’archeologia nazionale di Saint-Germain-en-Laye (Francia) dove si formerà la più consistente collezione di materiali golasecchiani all’estero.
Sinossi del primo volume.
Contributi a cura di:
Cicolani Veronica
Associata al laboratorio di ricerca UMR 8546 AOROC CNRS/ENS, Parigi
Elementi per la definizione del terzo periodo della cultura di Golasecca a Sesto Calende.
Viene presentato lo scavo condotto nella primavera del 2004 a Sesto Calende che ha messo in luce una porzione di necropoli della prima età del Ferro composta da undici sepolture databili tra la metà del V e la metà del IV secolo a.C. con due strutture a fossa considerate pertinenti ad aspetti del culto funerario del sepolcreto.
Si descrivono i contesti sepocrali e tutti i materiali che compongono i corredi che contribuiscono a colmare, almeno in parte, la carente documentazione per la fase Golasecca III, poco rappresentata nel comprensorio del basso Verbano che vede, nei primi decenni del V sec. a.C., una forte contrazione del suo popolamento.
Barbara Grassi
Direttore archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Milano.
Breve storia della scrittura celtica d’Italia
Si fornisce un quadro degli studi sull’epigrafia Cisalpina, completo ed aggiornato ai più recenti ritrovamenti, e sulle conoscenze della scrittura celtica dell’Italia preromana, con particolare riguardo all’area della cultura di Golasecca.
L’analisi verte sui processi di trasmissione e sulla scansione temporale con cui il modello alfabetico e il sistema scrittorio sono stati acquisiti.
I paragrafi sono così articolati: 1. Nascita della scrittura golasecchiana - 2. Prima fase: l’età dei «maestri etruschi», (G. I C - II A, ultimo quarto del VII - primo quarto del VI sec. a.C.) - 3. Seconda fase: il periodo arcaico, (G. II A - III A 2, VI-V sec. a.C.) - 4. Terza fase: il periodo di transizione, (G. III A 2 - III A 3, fine V - prima metà IV sec. a.C.) - 5. Quarta fase: il periodo recente, (La Tène: IV-I sec. a.C.).
Daniele F. Maras
Socio Corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia
La carta archeologica di Sesto Calende: nuove prospettive e informatizzazione della banca dati.
Viene presentato lo studio che ha portato all’aggiornamento dei dati sul patrimonio archeologico del territorio di Sesto Calende (Va), realizzato attraverso il software GIS ArcView versione 9.3.
La metodica di ricerca ha previsto l’individuazione dei rinvenimenti archeologici editi ed inediti e la loro integrazione con l’analisi dell’ambiente naturale, della cartografia storica e dell’evoluzione della viabilità del territorio.
Tutte le informazioni così raccolte, confluite in una banca dati alfanumerica, sono state posizionate geograficamente, visualizzate ed elaborate all’interno di apposite carte tematiche, allegate in calce, realizzate su piattaforma GIS (Geographic Information System).
Stefano Pruneri,
Dottore di Ricerca in Topografia Antica, Università Statale degli Studi, Milano.