L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE E LA CHIUSURA DEL CAPITALE

La proposta è di analizzare la relazione tra il grado di internazionalizzazione delle aziende e la probabilità di delisting. In base alla teoria dell'internalizzazione, dati i benefici che l'internazionalizzazione porta all'organizzazione, la sua relazione con la tendenza ad uscire dal mercato azionario sarebbe negativa. Come ipotesi alternativa, la relazione positiva si basa sulla teoria dell'agenzia, data la separazione geografica tra azionisti e manager e, di conseguenza, la difficoltà di monitoraggio.È stato utilizzato il modello di base sviluppato da Pour e Lasfer (2013), al quale sono state aggiunte proxy di internazionalizzazione e di crisi, considerando anche gli aggiustamenti necessari per il contesto brasiliano. Il periodo dal 2006 al 2014 è stato analizzato, considerando le aziende attive e inattive su Bovespa.I risultati indicano una significatività negativa tra il grado di internazionalizzazione e l'uscita dai mercati dei capitali, attestando che i benefici generati dall'internazionalizzazione dell'azienda si traducono in differenziali che riducono la probabilità di delisting. Non si può, tuttavia, trascurare tali effetti sull'ambiente di governance del paese, da cui è stata notata anche una relazione positiva per il delisting.